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Percorso espositivo nei sotterranei del Monumento alla Vittoria

Percorso espositivo nei sotterranei del Monumento alla Vittoria

Parte dell'allestimento: sala angolare 1 (Apri l'immagine jpg, 2,275 Kilobyte, 2480 per 1654 pixel)

Parte dell'allestimento: sala angolare 1

 

Il 3 gennaio 2012 è stato sottoscritto l'accordo di programma per consentire l'allestimento nei locali sottostanti il Monumento alla Vittoria di Bolzano di un percorso espositivo pubblico volto a documentare la storia del Monumento e le sue intenzionalità celebrative e storiche, nel quadro della più generale illustrazione delle vicende della città di Bolzano dal 1918 al 1945.

Un percorso espositivo progettato e realizzato sulla scorta dell'elaborato redatto dalla commissione di studio paritetica Stato-Provincia-Comune, istituita allo scopo (vedi gli Indici tematici in allegato). L'intesa è stata firmata presso il commissariato di governo dal sindaco del capoluogo Luigi Spagnolli, dall'assessora provinciale Sabina Kasslatter-Mur e dal direttore regionale per i beni culturali Ugo Soragni.
All'incontro hanno preso parte anche il commissario del governo Fulvio Testi, l'assessora comunale alla cultura Patrizia Trincanato ed i membri della commissione di studio composta, su designazione delle parti, dallo stesso Soragni (presidente) e da Andrea di Michele, Hannes Obermair, Christine Roilo e Silvia Spada.

Il percorso espositivo "BZ '18-'45: un monumento, una città, due dittature", inaugurato nel 2014, documenta in 13 locali e su 700 mq la storia del Monumento alla Vittoria e i suoi significati ideologici nonché più in generale le vicende locali dal 1918 al 1945 correlate alle dittature fascista e nazionalsocialista. Le aree tematiche consentono di approfondire storia e interpretazioni del monumento, la Prima guerra mondiale, il cambio di sovranità, la nascita del regime fascista e gli effetti della svolta autoritaria, la creazione della "città italiana" e le politiche dell'italianizzazione, i palazzi della politica e militari, formazione, arte e cultura, la politica sociale e l'industrializzazione, le Semirurali, le Opzioni e la Seconda guerra mondiale, fino ad illustrare la fine del conflitto e la nascita del primo Statuto di autonomia. Il monumento è diventato così un monito contro il totalitarismo, liberato della sua carica ideologica e reso accessibile al pubblico.

Per monitorare l'attuazione dell'accordo è stato istituito anche un collegio di vigilanza composto da tre membri nominati, uno ciascuno, dal Ministero, dal Comune e dalla Provincia Autonoma di Bolzano.

L'accordo di programma ha assicurato un sollecito impiego delle risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti pubblici coinvolti nel progetto che vuole spiegare e contestualizzare il monumento progettato dall'architetto di regime Marcello Piacentini (su bozzetto di Benito Mussolini) e costruito tra il 1926 ed il 1928.

La Città di Bolzano aveva spianato la strada all'accordo con la delibera del 20/12/2011 (in allegato).

Allegati:

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