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Manlio Longon
Manlio Longon padovano d'origine dopo gli studi all'Università ca Foscari di Venezia fu assunto dalla Magnesio di Bolzano di cui fu dirigente. Dopo l'occupazione della Provincia di Bolzano da parte delle armate tedesche, l'8 settembre 1943, fu tra i promotori della resistenza e fu presto messo a capo del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Bolzano, con stretti contatti tra i gruppi partigiani di Milano e Padova; Longon fu molto attivo nell'assistenza agli internati nel Lager di Bolzano. Il 15 dicembre 1944 Longon cadde nelle mani della Gestapo.
Dopo quindici giorni, resistendo al martirio e alle torture, fu ucciso nella sua cella il 31 dicembre 1944, su ordine del comandante delle SS Sturmbannführer August Schiffer. Longon ebbe contatti con la Resistenza sudtirolese raccolta attorno al circolo Andreas-Hofer-Bund e con Hans Egarter, Josef Mayr-Nusser e Erich Amonn.
Nel 1971, il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat ha decretato la Medaglia d'Oro al Valor Militare. In quell'occasione venne ricordato per le sue superiori doti di mente, di cuore e di carattere, e per la sua capacità di condurre la Resistenza fra quanti, senza distinzione di gruppo etnico, anelavano nell'ambito della Patria comune, libera e indipendente, a illuminate istituzioni di vita pubblica, per una democratica convivenza civile delle genti di confine. Nel dopoguerra sono state dedicate a Manlio Longon una strada ed una scuola.
È cittadino onorario dal 2017.