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Bozzetti del concorso

Nuova Milanese 01

Martina Lepore, Nova Milanese (provincia di Monza e Brianza)

La lettera rappresenta la Memoria delle persone nei campi di concentramento, mentre la goccia rossa rappresenta la lacrima del pianto delle persone innocenti nei campi di concentramento.
Il semicerchio della lettera simboleggia l'abbraccio delle persone ormai morte nei campi di sterminio e l'auspicio che ciò non accada mai più.
classe 3. D


 
Nuova Milanese 02

Rita Annoni, Nova Milanese (provincia di Monza e Brianza)

Questo disegno rappresenta una galleria buia dove, in fondo, c'è la luce, quindi la speranza di ogni uomo. Ogni uomo poteva essere deportato nei campi di concentramento dove veniva torturato e ucciso. Ma il destino ha deciso che alcune persone fortunate si salvassero grazie alla loro speranza. La luce in fondo al tunnel rappresenta proprio questa speranza.
classe 3. A
 


 
Nuova Milanese 03

Rita Tedesco, Nova Milanese (provincia di Monza e Brianza)

Questo disegno è composto da due fili spinati e da una cesoia. I due fili spinati rappresentano la libertà negata, la possibilità di uscire e vivere. Uno dei due fili è spezzato dalla cesoia che rappresenta la luce, la libertà, la vita che sta per risorgere, passo dopo passo, filo dopo filo.
L'incubo che tutte le persone hanno vissuto nei campi di concentramento è stato orribile, per questo non dobbiamo dimenticare, ma con mano ferma dobbiamo spezzare ogni evento che possa riportarci, anche solo lontanamente, a una situazione simile.
classe 3. A


 
Cuccagio 05

Debora de Giorgi, Cucciago (provincia di Como)

Io ho deciso di disegnare un portone che si apre, quello di Auschwitz, con due colombe che per me rappresentano libertà, pace e purezza perché tutto questo, poi, porta ad una nuova vita e alla felicità per tutte le persone che hanno sofferto veramente e che sono riuscite a sopravvivere a quella tortura disumana. Persone che hanno perso la propria famiglia, i propri cari e amici.
classe 3. D


 
Cucciago 08

Viviana Ronchetti, Cucciago (provincia di Como)

Ho scelto di raffigurare la colomba che non riesce a volare perché è legata da un filo spinato. Il significato è che la colomba indica gli ebrei e quindi l'impossibilità di essere liberi. Ho scelto il filo spinato perché circondava i campi di concentramento. E, infine, ho disegnato delle strisce azzurre e bianche per il colore della veste di lavoro che portavano gli ebrei e la stella ebraica che erano costretti a portare loro stessi.
classe 3. D


 
Cucciago 10

Sabrina Bellasi, Cucciago (provincia di Como)

Ho scelto questa immagine perché secondo me solo con l'unione e la collaborazione di tutte le nazioni si potranno superare le ostilità e le incomprensioni del mondo e poter vivere in pace. Le mani, quindi, simboleggiano le varie nazioni, la colomba la pace. Le tre mani sulla bandiera con la colomba per evidenziare la collaborazione per la pace mondiale.
classe 3. E


 
Cucciago 20

Eleonora Veronese, Cucciago (provincia di Como)

Il disegno che ho realizzato rappresenta una farfalla in volo. L'ho paragonata simbolicamente agli ebrei. La farfalla fugge da un mondo in bianco e nero, triste e pieno di dolore come quello del Nazismo.
Ho scelto di raffigurare questa scena proprio perché è molto significativa per me, infatti può essere interpretata in vari modi.
classe 3. E


 
Borgo San Dalmazzo 01

Alessio Ridolino e Simone Giraudo, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

Questo disegno vuole rappresentare la deportazione nei campi di concentramento di milioni di persone che poi vennero lasciate morire di fame e uccise nelle camere a gas senza alcun motivo. La stella di David sanguina perché è ferita da un pugnale nazista. Questa stella infatti vuole rappresentare tutte le vite che sono state ferite dalla deportazione e dalle persone morte nei campi di concentramento. Due gocce di sangue scendono anche dal filo spinato posto sulle punte della stella. Il muro rappresenta un muro di un campo di concentramento che ha all'estremità il filo spinato che serve per non far scappare i prigionieri. Però all'esterno stanno arrivando gli americani che proprio quel giorno salveranno molte persone e che porranno fine a tutte quelle pazzie compiute dai nazisti contro gli ebrei.
classe 3. D


 
Borgo San Dalmazzo 04

Jacopo Giraudo, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

Questo disegno studiato per il logo delle "Città della Memoria" vuole rappresentare la partenza dei treni carichi di uomini privati delle loro libertà.
I colori che sono presenti sul cancello vogliono rappresentare la speranza che avevano in cuore i deportati. Una speranza che non sarebbe mai morta durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Questo logo vuole inoltre rappresentare come le "Città della Memoria" rimangano ancora vicine al terribile dramma della deportazione, a 64 anni di distanza dalla liberazione del 1945.
classe 3. C


 
Borgo San Dalmazzo 08

Anna Guerrini e Veronica Menradi, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

Ho fatto questo disegno per mantenere il ricordo del giorno della memoria perché l'immagine del campo di concentramento di Auschwitz e la stella strappata circondata da fili spinati mi hanno fatto pensare alla dignità e alla vita degli ebrei spezzate nei campi di concentramento, stremati dal duro lavoro, dalle torture, dai maltrattamenti e dalle umiliazioni. Vennero privati degli affetti dei propri cari, della propria identità e del proprio nome, sostituito da un numero inciso sul braccio sinistro, trattati come animali e non più come esseri umani. La giornata della memoria deve far sì che nessuno possa mai dimenticare questo sterminio, che tutta questa violenza nei confronti dei propri simili non si ripeta mai più.
classe 3. C


 
Borgo San Dalmazzo 11

Ilario Cavallera e Simone Argirò, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

Il disegno è stato realizzato su sfondo bianco. Rappresenta una stella di David rinchiusa in un filo spinato e "pescata" da un amo da pesca.
La stella di David l'ho racchiusa in un filo spinato per rappresentare la prigionia ebraica giunta al culmine con la deportazione nei campi di concentramento. Il colore della stella non è di un giallo brillante ma di un ocra quasi marrone. Questo perché la storia del popolo ebreo è successa molti anni fa. Tuttavia un amo appeso a un filo che non si sa dove finisce ha la funzione di "pescare un ricordo lontano" (era la sensazione che volevo dare) per evitare che questo vada perso nel tempo.
classe 3. D


 
Borgo San Dalmazzo 17

Giada Aime, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

classe 3. A


 
Borgo San Dalmazzo 18

Nitida Masullo, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

classe 3. A


 
Borgo San Dalmazzo 33

Enrico Quaranta, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

classe 3. G (Valdieri)


 
Borgo San Dalmazzo 37

Lorenzo Giraudo, Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo)

classe 3. E


 
Ceriano Laghetto 01

Eleonora Ciatta e Giorgia Sironi, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Noi abbiamo deciso di realizzare questo disegno per esprimere il nostro pensiero di uguaglianza.
Pensiamo che non debba esserci distinzione tra le persone solo per gli aspetti fisici, per la credenza religiosa, per la cultura o per la nazionalità.
Le persone sono tutte uguali e vanno trattate con rispetto come le altre. Il disegno che abbiamo realizzato:
abbiamo disegnato tante mani che si uniscono e le abbiamo colorate con colori diversi per far capire che, anche se si è di nazionalità diverse, si può lo stesso essere amici e stare tutti insieme trattandosi con rispetto e amore.
Ci abbiamo messo davvero il cuore a fare questo disegno perché ci sembrava molto significativo e importante per tutti, speriamo che questo pensiero l'abbiate avuto anche voi che lo vedete.
Vi ringraziamo per l'opportunità e speriamo che vi piaccia …
classe 3. G


 
Ceriano Laghetto 02

Federico Schiavottiello, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Il treno rappresenta il mezzo principale dove i deportati venivano stipati come bestiame nei vagoni. Qui si consumava la loro tragedia umana, molti sapevano che quello sarebbe stato un viaggio di sola andata.
Tutti i sogni, le speranze svanivano su quel treno che toglieva loro anche la dignità.
Le figure umane si dissolvono nel fumo del treno che è anche quello dei campi di concentramento, lo sguardo è inespressivo con le ultime lacrime che li rende ancora per poco esseri umani mentre il resto del corpo si consuma in un'uniformità indistinguibile. Uomini, donne, bambini, anziani tutti uguali, tutti accomunati da un treno e da un fumo che li unirà nella memoria di una storia che non dovrà mai essere dimenticata.
Il cerchio è marcato da un filo spinato che segna il confine tra la loro realtà e la libertà di un mondo che ormai loro scorgono solo da piccole fessure di un treno che scorre inesorabilmente verso il loro destino: i campi di concentramento dove "i più non torneranno".
classe 3. E


 
Ceriano Laghetto 03

Elisa Candusso e Elisa Giandinoto, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

L'immagine rappresenta i poveri bambini rinchiusi nei campi di concentramento e privati della loro libertà e della loro voglia di vivere!
classe 3. F


 
Ceriano Laghetto 04

Davide D'Ospina e Metto Fumagalli, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Abbiamo voluto rappresentare una ferrovia in primo piano mentre in secondo piano un campo di concentramento. La ferrovia significa la via, la strada che porta alla morte quasi certa nel campo di concentramento.
Il cielo è cupo e sta piovendo, i campi sono deserti.
Noi abbiamo voluto raffigurare l'immagine "triste" perché la gente non si ricordi questo giorno felice ma un giorno triste.
classe 3. G


 
Ceriano Laghetto 05

Marco Basilico, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Ho scelto il mondo perché è il simbolo della stella di David ed è molto bello e spero di partecipare molto bene. Il simbolo è bello sia quello grande sia quello bello.
classe 3. G


 
Ceriano Laghetto 06

Martina Ciravolo, Eleonora Pizzi, Micol Sala, Fabio Zandomeneghi, Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Il fiore rappresenta il fiore del "non ti scordar di me" con al centro il simbolo della pace.
classe 3. F


 
Ceriano Laghetto 07

Giorgia Giacon, Sabrina Lorusso, Martina Panizzolo, Cristina Sgnaolin,
Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

La mano che lancia la colomba rappresenta il giorno in cui i russi e gli americani hanno liberato le persone che erano state deportate nei campi di concentramento; l'arcobaleno simboleggia la pace.
classe 3. F


 
Ceriano Laghetti 08

Elisa Bressan, Martina Apollonio, Giorgia Ruju,
Ceriano Laghetto (provincia di Monza e Brianza)

Con questa immagine vorremmo rappresentare la speranza che vuole ancora farsi viva nei periodi difficili come quelli dei campi di concentramento, dove ogni felicità si spegneva, dove ogni sogno svaniva, dove la dignità dell'uomo veniva calpestata.
classe 3. E


 
Pescantina 01

Chiara Accordini, Pescantina (provincia di Verona)

classe 3. D


 
Pescantina 02

Michela Accordini, Pescantina (provincia di Verona)

classe 3. D


 
PESCANTINA Memo 03

Gabriele Girardi, Pescantina (provincia di Verona)

Molte persone, racchiuse nei campi di prigionia, sperano nella nuova luce di raggiungere la libertà.
classe 3. A


 
PESCANTINA Memo 04

Paolo Allari, Pescantina (provincia di Verona)

Questo logo per le città della memoria rappresenta la deportazione italiana nazista degli ebrei nei campi di concentramento. Il treno rappresenta la partenza dei condannati, costretti a salire sul treno dove venivano poi portati lontano dal loro paese e dai loro cari e privati dei loro diritti.
La bandiera italiana invece rappresenta la nostra nazione per cui molte persone si sono sacrificate pur di difendere la patria. Infine il filo spinato rappresenta la prigionia nei ghetti e nei campi di concentramento dove i deportati erano costretti a vivere in condizioni pietose.
classe 3. D


 
PESCANTINA Memo 05

Francesca Hinegk, Pescantina (provincia di Verona)

Dalle mani martoriate dai fili spinati si propaga la luce come speranza di libertà e pace.
classe 3. A


 
PESCANTINA Memo 06

Nicolò Brentegani, Pescantina (provincia di Verona)

Il mio disegno raffigura un ragazzo deportato in un campo di concentramento via treno e con mani mal ridotte perché non ha da mangiare né da bere.
classe 3. D


 
PESCANTINA Memo 07

Martina Lorusso, Pescantina (provincia di Verona) 

Questo logo rappresenta il treno per i deportati … sotto, incastrati nel filo spinato ci sono loro … per simboleggiare che erano in trappola e il filo spinato ha i colori della bandiera italiana perché ricorda la deportazione in Italia.
classe 3. D


 
PESCANTINA Memo 08

Eleonora Malavasi, Pescantina (provincia di Verona)

Nel mio logo ho rappresentato un grande arcobaleno, circondato dal filo spinato e sullo sfondo un treno che corre sulle rotaie. Il disegno è stato fatto con i pastelli, tutto con colori scuri, tranne l'arcobaleno che è l'unico che dà luce all'immagine. Il treno sta a significare il momento in cui gli ebrei venivano deportati nei Lager nazisti, il filo spinato è il segno della non libertà degli ebrei, mentre l'arcobaleno è il simbolo della pace, della speranza e della voglia di combattere per ritornare liberi. Questo disegno sta a indicare che non bisogna mai arrendersi, ma credere in ciò che si fa, perché dopo le tenebre c'è sempre la luce, perché dopo il temporale c'è sempre il sole, perché dopo la notte c'è il giorno. Bisogna solo avere fede …
classe 3. D


 
Pescantina 09

Ilaria Pattaro, Pescantina (provincia di Verona)

classe 3. D


 
PESCANTINA Memo 10

Roberta Vicentini, Pescantina (provincia di Verona)

Nel mio disegno che rappresenta la deportazione in Italia ho raffigurato dei bambini che giocano sulle rotaie del treno.
I bambini sono rappresentati in modo stilizzato e in colore nero mentre giocano con una palla dei colori dell'Italia, per ricordare il luogo in cui è avvenuta la deportazione. Giocano sulle rotaie perchè è un luogo che gli ricorda i parenti deportati e sperano che quel treno li riporti indietro.
Intorno il terreno è deserto, ci sono solo loro.
classe 3. D


 
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