"Razionalismi: percorsi dellabitare Bolzano 1930-1940"
Libera Università di Bolzano, piazza Università 1
Mostra
dal 13.11.2015 al 28.11.2015
Lunedì-sabato: ore 8 - 24 - Ingresso libero (Inaugurazione 13.11.2015, ore 18.30)
Una mostra e un volume sugli aspetti locali di uno stile
internazionale
Quest'anno La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik raggiunge un traguardo importante: sono ormai vent'anni infatti che l'Associazione stimola una riflessione critica sulla storia dell'Alto Adige, indagando il passato da punti di vista insoliti e differenti. L'iniziativa "Razionalismi: percorsi dell'abitare - Bolzano 1930-40" si pone in coerenza con tutto ciò e persegue l'obiettivo di far riscoprire le testimonianze d'architettura moderna, per lo più sconosciute o fraintese, realizzate nel periodo tra le due guerre.
La mostra "Razionalismi: percorsi dell'abitare - Bolzano 1930-1940" sarà visitabile dal 13 al 28 novembre presso la Libera Università di Bolzano, in piazza Università 1, no stop dalle ore 8.00 alle ore 24.00, dal lunedì al sabato e ad ingresso libero. L'inaugurazione si terrà venerdì 13 novembre alle ore 18.30.
La Fabbrica del Tempo affronta il tema del Razionalismo come di
consueto da un'angolatura differente: mettendo a fuoco l'edilizia
minore, abitativa, quindi non monumentale. Il percorso espositivo
illustra il moderno tramite normali case d'abitazione di
particolare interesse estetico, con attenzione ai progettisti e
alla tipologia delle opere. L'impostazione è divulgativa,
privilegiando l'aspetto culturale e sociale, piuttosto che quello
strettamente tecnico-architettonico.
Sono stati selezionati sei edifici di Bolzano che rientrano nel
solco della logica razionalista. Ogni edificio è analizzato
e illustrato in una maxischeda con disegni e fotografie. Una
struttura mobile in più moduli crea uno spazio dedicato,
così da distinguere gli spazi mostra da quello di passaggio,
mantenendo però un rapporto di pieni e vuoti tale da
evidenziare l'effetto di apertura e favorire lo scambio e
l'accesso. Mappe integrate in supporti che riproducono e illustrano
la situazione della città durante il suo sviluppo negli anni
Trenta completano l'allestimento. Una proiezione continua
permetterà infine di prendere conoscenza con le fasi della
costruzione della città e dei nuovi quartieri. Si tratta di
un lavoro con una preparazione complessa e articolata, in special
modo nella fase dei contatti sul campo, della ricerca in archivio,
della selezione del materiale e degli edifici.
La scelta di far coincidere l'orario di visita della mostra con
quello di apertura della sede universitaria che la ospita vuole far
convivere la mostra con l'ambiente di studio giovane e aperto e
renderla fruibile da parte del pubblico in qualunque momento della
giornata, in una zona centrale della nostra città.
La mostra è uno spunto, un'indicazione per la riflessione.
Approfondimenti per una più attenta analisi del tema, da
più punti di vista, sono offerti dal bel volume a stampa che
raccoglie contributi di diverse personalità e studiosi del
settore - da Attilio Terragni a Paolo Greppi, da
Oswald Zoeggeler a Hannes
Obermair. Vi trova spazio quanto offerto nell'esposizione,
ma anche ulteriori fotografie d'epoca e attuali, ed è
inoltre arricchito da contributi teorici e documentali atti ad
inquadrare correttamente quanto avvenuto in ambito locale.
Sarebbe un errore credere che il razionalismo negli edifici abitativi fosse appannaggio di pochi architetti "italiani", come Armando Ronca, Francesco Rossi, Guido Pelizzari, poiché nel periodo preso in considerazione sono nate opere che portano la firma, tra gli altri, di Clemens Holzmeister, Luis Trenker, Willy Weyhenmeyer, Marius Amonn, August Fingerle, Erich Pattis, Luis Plattner, Franz Baumann, come dire il fior fiore dell'architettura altoatesina di quegli anni.
L'insieme di edifici nati soprattutto negli anni Trenta a Bolzano rientra in verità nell'ambito di un patrimonio né italiano né tirolese, ma come detto più ampiamente europeo e internazionale (pensiamo ai precedenti della Vienna rossa con il Karl-Marx-Hof, il Weißenhof a Stoccarda, vari quartieri vicini al neoplasticismo ad Amsterdam, e ancora a Londra, Porto, le opere di Melnikov, Golosov, il costruttivismo russo...).
Il Razionalismo non ha comunque trovato espressione solo a Bolzano e in ambito urbano, ma con caratteri peculiari anche in edifici situati in particolari ambienti della periferia provinciale e in montagna: la precoce casa Briol a Trechiese di Barbiano, del 1928; edifici abitativi e ville in Val Gardena, a Siusi, a Merano ecc.
La Fabbrica del Tempo ha voluto focalizzare la propria attenzione su ciò che oggi rimane di questo patrimonio storico e artistico, attuando ricerche d'archivio e sul campo, raccogliendo fotografie progetti e documenti, poiché innanzitutto la percezione di queste architetture è visiva. Una parte di questi edifici rimane solamente nel ricordo e nelle immagini, molti altri perdurano, seppur inseriti in un contesto ormai radicalmente mutato o mutati essi stessi, adeguati nel tempo ad altre, nuove esigenze che pongono il problema della loro conservazione, restauro e valorizzazione.
Anche per questo progetto enti pubblici e privati hanno dato il loro sostegno e il loro contributo, si ringraziano in particolare:
- Provincia Autonoma di Bolzano - Cultura Italiana
- Città di Bolzano e Archivio Storico del Comune di Bolzano
- Regione Trentino-Alto Adige
- Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
- Comune di Merano - Assessorato alla Cultura
- Azienda Energetica AEW
- Albergo alla Torre di Merano
- Generalbau