L’apprendimento della scrittura costituisce certamente uno degli ambiti più importanti nella storia della pedagogia. In questa sezione è possibile ripercorrere l’evoluzione degli strumenti per la scrittura, a partire dai numerosi esempi di calamai e pennini, fino alle più moderne penne e alle tecniche odierne.
Accanto ad una accurata collezione di pennini sono da segnalare:
- un set da scrittura anni venti composto da: matita portamine, cannuccia-tagliacarte, sigillo per ceralacca;
- alcune cannucce con pennino in acciaio anni 1940-50;
- un tampone assorbente, usato più nelle segreterie che in classe (anni trenta);
- un calamaio rotondo da inserire nell'apposito foro nel banco, usato dagli anni venti agli anni cinquanta;
- un vassoio porta-calamai: è un prodotto raffinato dell'ultimo periodo in cui ancora venivano usate per scrivere cannuccie e pennini (fine anni '40, inizio anni '50); Nella scuola in cui venivano usati, il calamaio portapenna e porta feltro veniva posto sul banco ogni volta che serviva per scrivere; era riposto nel vassoio, in modo da liberare il piano del banco, durante gli altri lavori. Periodicamente le bottiglie venivano riempite dai bidelli, che versavano l'inchiostro da bottiglioni; il più usato era l'inchiostro nero, quello rosso era riservato ad uso dei calamai degli insegnanti;
- astucci in legno molto semplice, con coperchio righello; astucci in legno a due scomparti e astucci colorati di varie fogge;
- cannucce con vari pennini, dai modelli più economici a quelli tradizionali, a quelli molto raffinati nel colore;
- nettapennini: spesso il pennino, anche quello della stilografica, dall'inchiostro o dalla carta raccoglieva impurità che producevano sbaffi; bisognava allora stringere la punta del pennino tra due lembi della stoffa e pulirlo;
- salvapunta: una matita, 40-50 anni fa era molto preziosa; ecco che le punte venivano coperte per preservarle da danni o rotture