LEON GIECO, - il mito della canzone latinoamericana
Bolzano
Musica
dal 21.07.2015 al 25.07.2015
L'EVENTO DELL'ESTATE DEL CENTRO PACE DAL 21 AL 25 LUGLIO / Incontri, proiezioni di film e concerti di una stella della musica latina
Il grande cantautore argentino sarà per la prima volta in Trentino Alto Adige, ospite del Centro per la pace, dal 21 al 25 luglio per una serie di incontri fra Bolzano e Trento e per lanciare la candidatura a premio Nobel per la pace della leader delle "Abuelas" (nonne) e di plaza de Mayo, Estela de Carlotto. Sarà accompagnato dal noto scrittore, suo conterraneo, Mempo Giardinelli. Momento clou il concerto al teatro tenda di Laives in una serata, organizzata insieme alla Filodrammatica, che si preannuncia davvero storica.
C'è grande attesa in regione per l'arrivo di Leon Gieco,
che è considerato oggi il più famoso cantautore
argentino vivente e uno dei più amati cantanti
latinoamericani. Gieco ha accolto l'invito del Centro per la pace
del Comune di Bolzano che gli era stato fatto tre anni fa in un
incontro a Trieste quando venne chiamato a presiedere la giuria del
festival del cinema latinoamericano. Il cantautore arriverà
a Bolzano il 21 di luglio accompagnato dallo scrittore Mempo
Giardinelli. Il motivo principale della visita è la
promozione anche in Italia della campagna, che è stata
già lanciata in America Latina, perché venga dato il
premio Nobel per la pace alla leader delle Abuelas di Plaza de
Mayo, Estela de Carlotto, che fu ospite del Centro per la pace al
festival delle resistenze nel 2013 e che ha fatto parlare di
sé lo scorso anno quando si diffuse la notizia del
ritrovamento del nipote desapercido, sottratto alla figlia poco
prima di venire uccisa dai militari della dittatura.
Dopo l'incontro istituzionale con le autorità il 21 sera ci
sarà la proiezione del film "Mundo alas" (mondo altro) che
racconta la grande avventura che ha occupato Leon Gieco lo scorso
anno, quando ha portato in tour per tutta l'Argentina e in altri
contesti del mondo un gruppo di disabili rivelando la forza e il
coraggio del genio che c'è nelle persone diversamente abili.
Ad introdurre il film ci sarà anche il direttore del
Festival del cinema latinoamericano Rodrigo Diaz.
Mercoledì 22 alle ore 18 nel Museion pasage a Bolzano si
terrà l'incontro pubblico che chiude il ciclo dal titolo "Io
non canto tanto per cantare" su musica e impegno per la pace. Leon
Gieco e Mempo Giardinelli dialogheranno sulla storia artistica di
Leon, sui suoi temi pacifisti e per la giustizia, sul ruolo che
egli riveste per un cambiamento della società secondo
criteri di giustizia, di solidarietà e di pace. Gieco ha
inciso profondamente nella storia del suo paese. Ha dovuto
lasciarlo quando si è insediata la dittatura. Alcuni suoi
brani sono oramai dei classici della canzone d'autore
latinoamericana come "Solo le pido a Dios" che abbiamo conosciuto
tutti attraverso la voce di Mercedes Sosa o come "La memoria" che
racconta la storia dei desaparecidos con denunce precise al governo
di Videla. Leon Gieco è legato a collaborazioni di alto
livello internazionale come quelle con Bob Dylan, con Joan Baez, ma
anche con gli U2, con Springsteen, con Pete Seeger, con Gilberto
Gil, con Milton Nascimento e ovviamente con Mercedes Sosa con cui
era legato da un vincolo di profonda amicizia. Leon è anche
il punto di riferimento dei movimenti sociali. Ha raccontato
vicende tragiche del suo Paese senza sottrarsi ad accuse e a
critiche nei confronti delle politiche escludenti.
Venerdì 24 alle 21 è previsto il concerto al teatro
tenda di Laives, organizzato dal Centro per la pace insieme alla
Filodrammatica. A introdurre Leon Gieco ci sarà un mini
concerto con il blues di Agostino Accarino e della sua band. Gieco
suonerà alcune sue canzoni famose ma proietterà anche
alcuni spezzoni del suo film "Mundo alas" e racconterà
questo progetto che lo sta coinvolgendo intensamente e che a
settembre presenterà a Papa Francesco che è un suo
estimatore. Durante il concerto il noto muralista cileno Eduardo
"Mono" Carrasco dipingerà, insieme a un gruppo di ragazzi
locali, un murale di cinque metri come omaggio a una serata unica
che verrà poi donato ad una realtà di Laives.
Il 25 luglio Leon sarà a Trento alle ore 17,30 per un
incontro, organizzato da Anima Mundi, allo Impact Hub.
Raul Alberto Gieco, in arte Leon Gieco, nasce il 20 novembre del
1951 nella provincia di Santa Fè. A otto anni compra con i
propri soldi una chitarra, inizia a suonare nelle band collegiali e
ad appassionarsi di folclore locale. Le influenze in questo primo
periodo sono legate comunque a doppio filo con il mondo del rock;
questa caratteristica di coniugare una vena roquera con un
sentimento di profondo attaccamento per i ritmi tradizionali
argentini sarà una costante in tutta l'opera di Gieco.
Nel 1969, con la chitarra sulle spalle e con pochi soldi, parte per
Buenos Aires in cerca di un'affermazione nel mondo musicale; entra
in contatto con diversi gruppi della scena rock locale. Nella sua
opera diventa anche più forte una certa propensione verso il
blues. All'inizio degli anni '70 risalgono le sue prime
registrazioni, dapprima con un gruppo e poi da solo, con chitarra
ed armonica. Nel 1978 scrive la sua canzone più famosa, Solo
le pido a Dios, un inno alla pace, che gli costerà l'esilio
durante il regime militare. Farà rientro in Argentina solo
nel 1982. La cantante Mercedes Sosa, anch'essa argentina,
internazionalizza questa canzone e, commentandola, dice in
un'intervista: "Sólo le pido a Dios, di León Gieco,
è una canzone che non passerà mai di moda; è
un tema di sempre e per sempree, una poesia che tutti dobbiamo
tenere molto presente Nelle guerre tutto il mondo perde. Cosa che
è avvenuta nelle Malvine, in Vietnam, in Iraq. Qualsiasi
conflitto non ha vincitori, né vinti; tutti perdono". Gli
anni '80 sono quelli del consolidamento, e come detto, del
ponderoso progetto "Da Ushuaia a La Quiaca". L'opera di Gieco si
conferma ispirata, mentre le collaborazioni importanti crescono.
Nel 1994 giunge "Desenchufado", ironico riferimento alla tradizione
imperante prima negli Stati Uniti e poi nell'America Latina a
registrare in serie "unplugged" per MTV ("desenchufado" è
infatti la traduzione letterale di "Unplugged", ossia "con la spina
staccata"). Altri cd escono neglli nel primo decennio del Duemila,
fra cui Orozco, satira di una politica ammalata e corrotta.
Uno degli ultimi album è "El desembargo", che è stato
giudicato come uno dei suoi migliori. Ancora una volta attenzione
alle tematiche sociali come pet la canzone Hoy Bailaré, nel
cui video compare fra i protagonisti anche Estela de Carlotto.
Allegati:
- Leon Gieco - Programma (File jpg, 73 Kilobyte)