All'Archivio storico la Colomba della Pace Martin Niemöller 2012
Questa mattina, presso l'Antico Municipio, l'Archivio Storico
della Città di Bolzano è stato premiato con
un'onorificienza particolarmente significativa: la
"Martin-Niemöller-Friedenstaube", la colomba
della pace intitolata al teologo Martin
Niemöller. Il premio è stato consegnato
all'Archivio Storico, al suo direttore
Hannes Obermair e al suo team, per l'intenso
lavoro scientifico sul fascismo e il nazionalsocialismo, lavoro
considerato un veicolo di pacificazione e di riconciliazione fra i
popoli. Il premio annuale è stato creato dall'artista
germanico Richard Hillinger che ha dedicato trenta colombe bronzee
alla memoria del noto teologo Martin Niemöller (1892-1984).
Esse vengono consegnate da alcuni anni a persone e istituzioni che
attivamente si impegnano per la pace. Niemöller era stato
internato, a causa della sua resistenza al regime nazista, dal 1937
in poi nei campi di concentramento di Sachsenhausen e Dachau e fu
liberato in Alto Adige nel aprile 1945.
Hanno partecipato alla cerimonia: l'assessora alla Cultura Patrizia
Trincanato, Hans-Günter Richardi (direttore dell'Archivio
Storico Lago di Braies), Hermann Rogger (vicedirettore della scuola
media di Dobbiaco), parroco Marcus Friedrich (Comunità
evangelico-luterana di Bolzano-Gries), Hannes Obermair (direttore
dell'Archivio storico di Bolzano) e scolaresche della scuola media
di Dobbiaco.
Il percorso della colomba della pace sinora
L'onorificenza fu attribuita la prima volta nel 2010 al
Sito memoriale di Dachau con la sua chiesa evangelica di
riconciliazione ed è stato da lì consegnato
all'Archivio Storico del Lago di Braies, sotto la direzione di
Caroline Heiss e Hans-Günter Richardi. Essi attribuirono il
premio nel 2011 alla Scuola media di Dobbiaco per il progetto
pluriennale di pace portato avanti da Hermann Rogger con diverse
classi. La scuola media ha infine deciso di passare l'onorificenza
all'Archivio Storico della Città di Bolzano, al suo
direttore Hannes Obermair e al suo team, il quale a sua volta
potrà designare il prossimo vincitore.
Il lavoro di pace dell'Archivio Storico
Per l'Archivio Storico la consegna della colomba di pace
rappresenta un'alta onorificenza. Essa è il frutto del
continuo lavoro di memoria che l'istituto ha dedicato negli anni
proprio ai periodi più bui della storia di Bolzano e del
territorio, profondamente segnati dall'esperienza totalitaria.
Quest'attività si è svolta su diversi piani, su
quello scientifico e pubblicistico (attraverso libri, conferenze e
seminari), su quello didattico (attraverso visite guidate nello
spazio cittadino e l'elaborazione di percorsi tematici) e infine
attraverso interventi tangibili nello spazio pubblico (con la
realizzazione di siti della memoria e con la dedica di strade
piazze a personalità dell'antifascismo).
I temi centrali di queste iniziative possono essere raggruppati
così:
1) La memoria attiva dell'Olocausto attraverso il ricordo delle
vittime del Lager nazista di Bolzano, memoria che viene mantenuta
viva grazie ai siti della deportazione, ai quali ultimamente si
è aggiunto il "Passaggio della Memoria" in via Resia dinanzi
ai resti del campo di concentramento.
2) Il massacro del 12 settembre 1944, quando le SS uccisero ad
Oltrisarco brutalmente 23 internati del Lager di Bolzano.
3) Le famigerate "leggi razziali" fasciste del 1938/39, che
comportarono la spietata discriminazione della popolazione ebraica
da parte del regime fascista e che avrebbero facilitato di seguito
ai nazisti la cattura, la deportazione e l'uccisione delle loro
innocenti vittime.
4) La memoria di Franz Innerhofer, la prima vittima della violenza
fascista a Bolzano, uccisa il 24 aprile 1921.
Queste molteplici iniziative prendono spunto dal concetto " Bolzano: città di due dittature". Esso è rivolto alla rielaborazione in chiave storica del fenomeno particolare che una città e una regione abbiano vissuto una duplice esperienza dittatoriale, sia il fascimo italiano che quello tedesco con le loro odiose manifestazioni. L'Archivio sta pertanto proponendo da tempo modi di leggere la storia che affrontino questa scomoda eredità, sfruttando allo stesso tempo le grosse opportunità di rielaborazione che possano offrire una politica democratico della memoria. È importante che l'opinione pubblica, le scuole, la ricerca, chi abita questa città da tempo e chi da poco vi è immigrato apprendano quali immagini di storia la città porti con sé e come poterne parlare in modo adeguato.
La "Martin-Niemöller-Friedenstaube"
(colomba della pace intitolata a Martin
Niemöller)
La colomba della pace intitolata a Martin-Niemöller
è una di 30 colombe bronzee con il ramicello d'olivo create
dall'artista germanico Richard Hillinger. Il teologo e parroco
evangelico Martin Niemöller (1892-1984), avversario del regime
nazista, fu internato dal 1937 in poi nei campi di concentramenti
di Sachsenhausen e Dachau. Nel aprile del 1945 fu liberato dagli
Americani in Alto Adige, dopo essere stato, nell'ultima fase del
conflitto mondiale, deportato a Braies dalle SS assieme ad altri
ostaggi prominenti. Niemöller già nell'ottobre del
1945, pubblicò con grande coraggio intellettuale una
pubblica ammenda, la cosiddetta "Stuttgarter Schuldbekenntnis", con
la quale denunciò in chiare parole la complicità dei
cristiani e della società civile intera con i terribili
crimini del nazionalsocialismo.
Le colombe della pace in sua memoria si rifanno ai trenta articoli
della Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni
Unite. Le colombe vengono consegnate con un atto simbolico a varie
personalità, fra cui Nelson Mandela, il Dalai Lama ed altri
premi Nobel della pace, nonchè a persone che si sono
impegnate per la pace e la riconciliazione dei popoli in qualsiasi
parte del mondo.
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