Le Pietre d’Inciampo a Bolzano
La cosiddetta "Notte dei cristalli del Reich" ovvero la notte
fra il 9 e il 10 novembre 1938 vide in Germania un' escalation
della violenza antiebraica che culminò nella distruzione di
sinagoghe e di luoghi di culto, nell'arresto di migliaia di inermi
cittadini, nella loro deportazione in campi di concentramento e
nella brutale uccisione di migliaia di loro. I violenti
"pogrom" tre anni più tardi sfociarono nell'Olocausto.
Anche nella Città di Bolzano, nel gennaio 2015 -
settantesimo della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau -
sono state posate, su iniziativa dell'Archivio Storico cittadino,
quindici pietre d'inciampo o Stolpersteine. Opera dell'artista
tedesco Gunter Demnig, ricordano davanti all'ultimo domicilio o
luogo di lavoro liberamente eletto, i nomi dell vittime
dell'Olocausto nella nostra città. Discriminati dalle infami
"leggi razziali" del fascismo e conseguentemente schedati, i
concittadini furono arrestati, deportati e uccisi pochi giorni dopo
l'occupazione della provincia di Bolzano da parte della
Wehrmacht.
L'Assessore alla Cultura di Bolzano Sandro Repetto, ha voluto
per quest'anno, proprio nella ricorrenza di quei
tragici eventi, una manutenzione straordinaria di questa
memoria diffusa, posizionata nelle vie della città. Hannes
Obermair, direttore dell'Archivio Storico, e il suo collaboratore
Gottlieb Wiedenhofer hanno pertanto curato la ripulitura delle
singole pietre che di nuovo luccicano e trasmettono il loro umile e
importante messaggio a chiunque si prenda il tempo di studiarne i
contenuti.
Questi i nomi delle vittime della barbarie nazifascista,
attualmente ricordate tramite le pietre d'inciampo:
Aldo Castelletti (1891-1943), Renzo Carpi (1887-1943), Lucia
Carpi-Rimini (1900-1943), Alberto Carpi (1926-1943), Germana Carpi
(1927-1943), Olimpia Carpi (1940-1943), Charlotte Landau-Neuwohner
(1885-1944), Felicitas Landau (1913-1944), Adalgisa Ascoli
(1887-1943), Adolf Schwarz (1871-1944), Josef Weinstein
(1876-1944), Wilhelm Alexander Loew-Cadonna (1873-1944), Auguste
Freund (1882-1944), Ada Tedesco (1881-1945), Bernhard Czopp
(1879-1944).
La più giovane delle innocenti vittime era Olimpia Carpi.
Ella aveva appena tre anni quando fu deportata nel campo di
sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Era nata a Bolzano il 27
marzo 1940. I suoi genitori, Lucia Rimini e Renzo Carpi, si erano
sposati a Mantova ed erano vissuti a lungo a Innsbruck, dove erano
nati tutti e due i suoi fratelli maggiori, Alberto e Germana. Nel
1933 la famiglia si era trasferita a Bolzano, dove Renzo aveva
continuato ad essere attivo nel settore del commercio. Olimpia fu
catturata assieme alla madre Lucia e alla sorella Germana di sedici
anni nella casa in cui vivevano, la notte tra il 15 ed il 16
settembre 1943. Renzo Carpi e il diciassettenne Alberto erano stati
arrestati ed incarcerati alcuni giorni prima, precisamente il 9
settembre 1943. Tutta la famiglia Carpi fu deportata e rinchiusa al
campo di "rieducazione al lavoro" di Reichenau vicino a Innsbruck e
successivamente al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, da cui
nessuno di loro fece ritorno.
Download:
- La mappa con la collocazione delle Pietre d'Inciampo (file pdf, 484 Kilobyte)
- La biografie delle vittime ricordate attraverso le Pietre d'Inciampo (file pdf, 679 Kilobyte)
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