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La famiglia
La famiglia Rasmo è oriunda della Val di Fiemme (Trentino) e le sue origini documentate risalgono al XVIII secolo.
Il nonno Riccardo, nato nel 1842, sposa Anna Saibanti di Bolognano d’Arco. Giornalista e scrittore di opere teatrali, è appassionato di cultura locale, e si dedica da dilettante alla storia dell’arte, assecondando con partecipazione la vocazione per la pittura del figlio minore Camillo.
Il figlio maggiore di Riccardo, Guido, nato nel 1870 e che sarà padre di Nicolò, è ingegnere.
I suoi interessi non si limitano alla scienza costruttiva, ma è anche assiduo frequentatore dell’Archivio di Stato di Trento, dove esegue regesti storico-artistici dai rogiti notarili trentini dei secoli XVI-XVIII. I libri copiali e i rogiti notarili contengono riproduzioni fedeli di stemmi e sigilli, che formano nei piccolo quaderni di appunti di Guido, un mosaico raffinato di disegni e informazioni sulle famiglie trentine.
Camillo (1876-1965), fratello di Guido, fa del disegno la sua professione. Studia alle Accademie di Venezia e Firenze, quindi a Roma e Monaco, dove subisce in particolare l’influsso dello Jugendstil, e diventa, infine, insegnante di disegno a Trento.
Fra le sue opere più belle, le piccole e rapide impressioni delle montagne, che il pittore esegue sul posto con poche e larghe pennellate, cogliendo con vivacità ed immediatezza i colori mutevoli della natura. A lui si debbono gli intensi Ritratti dei vari membri della famiglia Rasmo, esposti alla mostra.

Camillo Rasmo, Ritratto di Nicolò bambino all'età di sette anni, pastello su carta, 1916, proprietà privata
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