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LIDIA BRISCA MENAPACE (Novara, 03.04.1924 – Bolzano, 07.12.2020)

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Lidia Brisca Menapace

 

Già da giovanissima, entrò a far parte della Resistenza come staffetta partigiana e nel dopoguerra si impegnò nei movimenti cattolici, laureandosi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Impegnata nella Democrazia Cristiana, fu la prima donna eletta nel Consiglio Provinciale di Bolzano nel 1964, dove si era trasferita dopo il matrimonio con il medico trentino, Nene Menapace. In quella stessa legislatura fu anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale come assessora alla Sanità.

Nel 1968 uscita dalla Democrazia cristiana simpatizzò per il Partito comunista italiano. Nel 1969 fu tra i fondatori del «Il Manifesto», sul quale scriverà regolarmente fino alla metà degli anni '80. Fu eletta al Senato nel 2006 nelle liste di Rifondazione Comunista e diresse la rivista teorica per la rifondazione comunista «Su la testa».

A partire dagli anni '70 è stata presente nella politica attiva in associazioni, movimenti, incarichi istituzionali con un impegno che si caratterizza da subito e sempre per il femminismo e il pacifismo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di cordoglio l'ha ricordata con queste parole "I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita - antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza - sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni".

 
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Lidia Brisca Menapace

 
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